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Comune di Boville Ernica
Boville Ernica : informazioni turistiche
Adagiata su un colle, Boville Ernica domina le Valli del Liri, del Cosa e del Sacco. Centro collinare, probabilmente di origine molto antica, la sua storia affonda le radici nell'epoca preromana, come attestano i numerosi rinvenimenti archeologici e le sue mura pelasgiche. La cinta muraria, costruita a difesa delle scorrerie saracene nel IX secolo e rifatta nel XIII, mostra ancora le 18 torri e racchiude gli aggrovigliati vicoli di un tessuto urbano medievale e rinascimentale.
Domina il paese il Castello del cardinal Filonardi, di forme rinascimentali ma poggiante su strutture medievali. Nella piazza-cortile del castello è la chiesa di san Pietro Ispano, di origine romanica ma rifatta nel '500 e modificata nel '700; il mosaico con una figura d'angelo all'interno è attribuito a Giotto e lo si vorrebbe parte del mosaico della Navicella nell'antica fabbrica costantiniana di S.Pietro a Roma, da dove sarebbe stato portato via durante i lunghi lavori di costruzione della nuova basilica. Il suo primitivo nome di "Bauco" ricorda il culto agricolo del dio Bove, simbolo della fecondità.
Nella zona archeologica di monte Fico, dove sorgeva il tempio dedicato a quella divinità, sono state ritrovate statuette votive raffiguranti il bue. L’attuale toponimo, assunto nel 1907 al posto di Bauco, deriva dal latino BOVILLAE, nome dell’insediamento ernico che sarebbe sorto nel territorio comunale; alla base della denominazione c’è il latino BOS-BOVIS, ‘bove’, simbolo di fecondità largamente venerato nella zona, come testimonia il ritrovamento di statuette votive in terracotta. Un’imponente cinta muraria medievale, comprendente 18 torri, racchiude numerosi palazzi rinascimentali di famiglie gentilizie (Filonardi, De Angelis, Simoncelli, Marziali e altre) e antiche chiese. Boville Ernica un tempo sorgeva al piano, ma dopo le invasioni dei Saraceni e degli Ungari (X sec.), vide la sua popolazione trasferirsi sul colle e divenne uno dei centri più fortificati: oltre le citate mura pelasgiche, la rendevano imprendibile il grandioso castello e la possente cinta muraria medioevale con ben 18 torri (alternate tonde e quadrate) ancor oggi totalmente in piedi. Per la sua posizione al confine tra lo stato della Chiesa e il regno di Napoli, si trovò spesso al centro delle lotte tra il Papato e l’Impero e, nonostante le considerevoli opere di fortificazione che la proteggevano, venne più volte devastata: da Guglielmo il Malo nel 1155, da Federico I Barbarossa nel 1170, da Enrico VI nel 1186 e ancora nel 1194.
A partire dal XIII secolo godette di ampia autonomia politica, che si accompagnò a un notevole sviluppo economico; per brevi periodi fu comunque soggetta al potere di alcuni signori feudali, quali i Caracciolo, gli Spinelli e i Colonna. Nel 1583 tornò definitivamente sotto il controllo dello Stato Pontificio e nel 1861 fu teatro di una battaglia tra piemontesi e borbonici, in ricordo della quale venne eretto un monumento. Il patrimonio monumentale e artistico di Boville è costituito dai palazzi rinascimentali delle famiglie gentilizie e dalle sue chiese. Tra queste ricordiamo San Pietro Ispano edificata nel XII sec. sulla stessa grotta nella quale, per lunghi anni, visse penitente il Santo Patrono. In esso si conservano un sarcofago paleocristiano, due reliquiari del Santo e di Santa Lucia, la cappella gentilizia Simoncelli, un bassorilievo del Sansovino ed un eccezionale mosaico di Giotto.
Assai interessanti sono anche la chiesa di Santo Stefano, edificata intorno all’anno mille, la chiesa di San Francesco, la chiesetta di San Giovanni Battista, del 1633, con un’interessante facciata barocca, e la chiesa di San Michele Arcangelo, risalente alla seconda metà del XVIII secolo, nella quale si possono ammirare una grande tela del Cavalier d’Arpino e i monumenti funebri dell’astronomo Armellini, del cardinale Filonardi e del poeta De Angelis.
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