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Comune di Campoli Appennino
Campoli Appennino : informazioni turistiche
Il comune di Campoli Appennino è posto nella parte orientale della provincia di Frosinone, al confine con l’Abruzzo, nelle vicinanze di Sora. Parte del suo territorio si trova nel Parco nazionale d’Abruzzo.
Il paese si trova sull’orlo di una grandissima dolina, chiamata localmente Fossa o Tomolo: si è pensato ad un cratere di vulcano, ma l’assenza di significativi eventi tellurici ed il carsismo dell’area hanno ricondotto l’ipotesi ad un crollo per erosione sotterranea. Il territorio è molto aspro ed accidentato: si notano molti e interessanti ambienti naturali di difficile accesso, fra i quali caverne con stalattiti.Il territorio è particolarmente ricco dal punto di vista naturalistico: l’ambiente alpestre, gli orridi, i ricchi boschi, i fossili e le grandi depressioni carsiche ne sono la testimonianza. Nelle aree più basse del territorio campolese, in località Carpello, sono stati rinvenuti reperti archeologici provenienti da una villa rustica romana prospiciente il lago di Posta Fibreno. E, ancora, oltre ai resti di un’altra villa rustica, quelli di un acquedotto romano costruito per rifornire Sora con due ponti per scavalcare il Lacerno.
I reperti archeologici confermano l’impressione di una cospicua presenza romana nel territorio attraversato da un’antica strada che da Sora conduceva in Abruzzo.Campoli Appennino è celebre per alcune miniere di ferro presenti sul territorio e per essere parte del Parco Nazionale d'Abruzzo. La natura del territorio è adatta alla crescita delle specie di tartufi più pregiate e numerose sono le testimonianze documentarie sulla produzione dei tartufi.
Il toponimo, che è stato semplicemente Campoli fino al 1863, è citato nel Catalogus Baronum (1150-1168) e deriva dalla voce alto-medievale CAMPULUS, diminutivo di CAMPUS, nel significato di ‘spazio chiuso', ‘superficie agraria coltivabile'.La fondazione di Campoli, nel sito attuale, è stata fatta risalire ai longobardi, che lo fortificarono con mura ed un’alta torre quadrata, ancora esistente. Con le invasioni saracene gli abitanti abbandonarono Campoli e fondarono un villaggio nei recessi più nascosti dei monti, ma, passato il pericolo, tornarono ad abitare l’antico paese.
Per il resto la storia di Campoli è una storia di guerre. Seguì le vicende storiche della vicina Alvito fino al 1806: tra le numerose nobili famiglie che la governarono figurano i D'Aquino, i Cantelmo, i Borgia, cui pervenne nel 1497, i Navarro (dal 1507) e i Gallio, ultimi feudatari. La chiesa principale di Campoli è la Parrocchiale di Sant’Andrea: la decorazione interna è del Settecento, qualche bel quadro risale allo stesso periodo. Una tela, rappresentante San Felice Martire, dipinta all’inizio dell’Ottocento, presenta l’immagine della Campoli di quei tempi.
Agli inizi del Novecento vi lavora un artista sorano, Bernardo Biancale, il quale è stato per molto tempo a Parigi: i suoi affreschi sono stati in parte distrutti recentemente. Nelle montagne del territorio campolese si trovano i resti di chiese e di edifici monastici in gran parte diruti; si tratta di conventi o romitori molto attivi nel Medioevo, forse distrutti da incendi, dei quali si è trovata traccia insieme a vari oggetti d’arte sacra nascosti dai monaci. Si respira un'atmosfera d'altri tempi attraversando il suggestivo centro storico, circondato dalla cinta muraria medievale e sovrastato da una torre alta venticinque metri; il patrimonio storico-architettonico locale comprende inoltre la chiesa dedicata a Sant'Andrea Apostolo e i resti di un acquedotto romano.
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