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Pontecorvo : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diFrosinone.

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Comune di Pontecorvo

Pontecorvo : informazioni turistiche

Cittadina a 97 m. slm., completamente distrutta nel corso della battaglia di Cassino (II guerra mondiale).
Pontecorvo deve il suo nome a "Pons curvus" (ponte curvo) sul fiume Liri. Le origini risalgono al IX secolo, quando il gastaldo di Aquino Rodoaldo, fece costruire a ridosso del ponte, su una promontorio roccioso, il castello con cinta muraria e torre. Sorse attorno al IX secolo presso un ponte sul fiume Liri, vicino al quale Rodoaldo, gastaldo longobardo di Aquino, fece edificare un castello per difendere i suoi possedimenti dalle incursioni saracene; tuttavia, il ritrovamento di svariati reperti attesta la presenza dell’uomo fin dalla preistoria.
Inserita in un primo tempo nel principato di Capua e poi nel ducato di Gaeta, nel 1105 entrò a far parte dei possedimenti dell’abbazia di Montecassino e vi rimase per tutto il Medioevo, con l’eccezione del periodo in cui venne occupata da Ruggero II e di quello in cui fu sotto il controllo diretto della Chiesa.
Nel 1463, dopo alterne vicende, passò definitivamente allo Stato Pontificio.
Dal 1463 Pontecorvo costituì una "enclave" pontificia nel territorio del Regno di Napoli, divenendo nel 1805 principato napoleonico con Bernadette. Tornò, con la restaurazione, alla Santa Sede, fino al 1860.
Accanto alle tradizionali coltivazioni dei peperoni, dei fagioli di S. Oliva , dell'uva, nel periodo francese fu introdotta a Pontecorvo la coltivazione del "tabacco moro".
Nel 1796 aderì alla Repubblica Romana ma subito dopo venne conquistata dai Borboni; occupata dalle truppe napoleoniche (1805), divenne sede del principato assegnato al generale Bernadotte ma con il Congresso di Vienna del 1815 tornò allo Stato Pontificio.
Una delle caratteristiche ultra secolari dei pontecorvesi è senz'altro rappresentata dalla lavorazione di oggetti in terracotta ed in particolare delle "cannate" (anfore con due manici e beccuccio per bere cotte direttamente al sole).
Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico locale, in gran parte ricostruito dopo la seconda guerra mondiale, spiccano i resti delle mura longobarde, con la porta di Santo Stefano ancora intatta, e la massiccia torre di Rodoaldo, oggi adibita a campanile della cattedrale di San Bartolomeo.
Fuori dell’abitato si trovano i santuari della Madonna delle Grazie e di Monte Leucio.

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