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Comune di Roccasecca
Roccasecca : informazioni turistiche
Caratteristico centro dall’aspetto medievale, posizionato a 245 m. slm. Suggestivo il quartiere Castello e la frazione Caprile, per molti è considerata la vera città natale di San Tommaso d’Aquino.
Roccasecca prende il nome dal suo castello. Fatto costruire nel 994 dall’abate di Montecassino Mansone, per cautelarsi dalle invadenze dei conti d’Aquino, gli fu dato il nome di “Rocca Sicca”, proprio a testimonianza della grave e persistente penuria d’acqua che vi era su tutte le pendici del monte Asprano.
Roccasecca è un paese ricco di luoghi che, resistendo all'usura del tempo, conservano intatti i valori ed i segni della sua tradizione. Roccasecca è riuscita ad acquisire la struttura di una realtà economico-sociale di grande rilevanza, diventando uno dei punti di riferimento più prestigiosi della media valle del Liri.
E' divisa in cinque frazioni, tutte costituenti poli d'interesse storico: Caprile e Castello, splendidi angoli medievali, San Francesco, Roccasecca Centro e Roccasecca Scalo. La sua fondazione risale al periodo delle invasioni barbariche, quando gli abitanti dell'insediamento di Melfel, sul fiume Melfa, e della vicina Aquino lasciarono la pianura per sfuggire agli invasori.
Originario "pagus" dei Volsci, nel 991 fu donato da un giudice di Aquino all'abbazia di Montecassino con il monte Asprano con uomini e cose; nel 994 avendo bisogno di ulteriori castelli di difesa l'Abate Mansone fece costruire sul monte Asprano un castello che prese nome di Roccasecca vista la mancanza di acqua. Fece parte dei possedimenti dell'abbazia di Montecassino, che la munì di fortificazioni per opporsi alle mire espansionistiche del gastaldato longobardo di Aquino, ma intorno alla fine del X secolo Adenolfo III di Aquino la fece occupare e radere al suolo. Una volta ricostruita, divenne feudo della famiglia D'Aquino e resistette all'assedio posto dalle truppe imperiali di Enrico VI. Dopo essere stata teatro della sconfitta del re di Napoli Ladislao di Durazzo da parte di Luigi II d'Angiò, pervenne alla famiglia D'Avalos in seguito al matrimonio tra l'ultima discendente dei conti D'Aquino, Antonella, e Inico d'Avalos.
Nel 1550 divenne libero comune ma nel 1583 perse di nuovo l'autonomia, essendo stata venduta alla famiglia Boncompagni.
Molteplici i luoghi di interesse architettonico e paesaggistico: la chiesa parrocchiale e matrice dell'Annunziata, nella zona del Castello, impreziosita sia dal coro e dal pulpito ad intaglio del Quattrocento, nonchè da un quadro del Cavalier d'Arpino.
Nella frazione Castello troviamo la prima chiesa al mondo dedicata a San Tommaso.
Particolarmente notevole, nella zona del centro, la chiesa di Santa Margherita, per i quadri che l'adornano, tra cui "La Madonna con i Santi" del Calvi.
Nella frazione Caprile, la chiesa rupestre di S. Angelo in Asprano e la chiesa della Madonna delle Grazie, con una crocifissione del periodo longobardo.
Dal Ponte Vecchio sul Melfa, presso Roccasecca, una strada sterrata e poi una mulattiera scavata nella roccia risalgono all'Eremo dello Spirito Santo, sospeso a precipizio sulle gole. Conserva un ricco patrimonio storico-architettonico, comprendente, tra l'altro, i suggestivi ruderi del castello appartenuto ai conti D'Aquino (X secolo), la chiesa dedicata a San Tommaso d'Aquino, con struttura romanico-gotica, la chiesa di Santa Maria Assunta, del Settecento, e quella di Santa Margherita.
Interessanti sono pure la chiesa di Santa Maria delle Grazie e quella rupestre di Sant'Angelo in Asprano, in località Caprile.
Da visitare il parco archeologico del Castello dei Conti d'Aquino, con la straordinaria vista sulla valle sottostante, e la Casa di San Tommaso.