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Comune di San Vittore del Lazio
San Vittore del Lazio : informazioni turistiche
Arroccata su di una collina che domina l'ultimo tratto della Valle del Liri, San Vittore si trova al crocevia dei confini tra Lazio, Campania e Molise.
Il toponimo, che è stato San Vito fino al 1862, è di chiara origine agionimica e richiama al culto del Patrono.
Un tempo centro di fiorenti attività artigianali, tra cui la lavorazione dell'argilla, la fusione del bronzo e la lavorazione del legno, oggi, quella di San Vittore è una realtà basata sull'industria, ad eccezione di qualche fornace per la cottura dei laterizi.
Venne fondata nell'XI secolo, anche se nel terrirorio comunale in località Marena-Falascosa, sono venuti alla luce ampi tratti di mura megalitiche di probabile origina sannitica e identificate con i resti di Aquilonia. Appartenne per lungo tempo all’abbazia di Montecassino, dal cui dominio cercò varie volte, ma senza successo, di liberarsi. Subì spesso occupazioni e distruzioni: da parte di Ruggero II nel 1139, di Marcualdo, condottiero dell’imperatore Enrico VI, nel 1199 e della compagnia di Braccio da Montone nel 1421.
Alla fine del Settecento subì gravi danni in seguito all’invasione delle truppe repubblicane francesi e durante il secondo conflitto mondiale, essendosi trovata sul fronte di Cassino, venne coinvolta nei combattimenti tra l’esercito americano e quello tedesco (1943-1944). Numerosi sono i reperti di epoca pre-romana e romana, ed in particolare: Numerosi sono i reperti di epoca pre-romana e romana, ed in particolare: la cinta di mura megalitiche, lunga oltre un chilometro e mezzo, che si snoda lungo le pendici occidentali del monte Sammucro.
Importante la chiesa di San Nicola, definita "il monumento principale di San Vittore", notevole per i cicli pittorici trecenteschi delle opere di misericordia e del martirio di Santa Margherita d'Antiochia.
Interessanti la chiesa di Santa Maria della Rosa che, seguendo uno schema antichissimo, presenta un campanile posto al centro della facciata, e la chiesa della Madonna delle Grazie, presso il cimitero, restaurata nel 1968.
Il reperto archeologico romano più importante è il "thesaurus", composto da due massi di pietra incavati tal che sovrapposti uno sull’altro, facendo combaciare la cava, si ottiene una specie di grande salvadanaio, con una apposita fessura ricavata nella parte superiore, per poter introdurre le monete delle offerte. I danni subiti nel corso del secondo conflitto mondiale e a causa dei terremoti del 1915 e del 1984 non hanno compromesso irrimediabilmente il prezioso e ampio patrimonio storico-architettonico.
Si possono ancora ammirare gli interessanti resti della cinta muraria medievale, un tempo comprendente ben 23 torri, nonché numerosi e pregevoli edifici religiosi: la chiesa medievale di San Nicola, che conserva preziosi affreschi; la chiesa di Santa Croce e quella di Santa Maria del Soccorso.
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