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Comune di Settefrati
Settefrati : informazioni turistiche
Piccolo centro a 784 m slm, Settefrati sorge sulle alture preappenniniche ad oriente della Valle di Comino.
L'origine del sito risale al periodo successivo alla distruzione dell'antica "Cominium" per opera dei Romani, nel 293 a.C. L'attuale denominazione fu imposta dai monaci benedettini, che vollero così ricordare i sette figli di Santa Felicita uccisi a Roma durante le persecuzioni contro i Cristiani, nel 164 d.C.
Il toponimo, citato nel Catalogus Baronum (1150-1168), è un composto del numero sette, al quale viene attribuito un valore magico.
Il primo insediamento abitativo di cui restano tracce nell'area dell'attuale centro storico è quello della città di "Vicus", sorta probabilmete subito dopo quella data. Sorse nell'alto Medioevo in un sito frequentato sicuramente fin dalla remota antichità. Inserita inizialmente nei possedimenti dell'abbazia di Montecassino, seguì successivamente le sorti della vicina Alvito; tra le numerose famiglie che la governarono nel corso dei secoli figurano i D'Aquino, i Cantelmo, i Navarro e i Gallio –questi ultimi la tennero fino alla fine del Settecento–. In seguito fece parte del regno borbonico e, dopo l'unità d'Italia, venne duramente colpita dal fenomeno del brigantaggio.
Da visitare è Il Santuario della Madonna di Canneto, posto nel Parco Nazionale d'Abruzzo, a 1020 metri slm, è il centro mariano più visitato della Ciociaria. Del Santuario, sorto ove si trovava fin dal III sec. a.C. un tempio pagano dedicato alla dea Mefite, (resti apparsi nel 1958 durante dei lavori), non si conosce con certezza quando sia stato edificato, ma nel Chronicon Vulturnense più volte, in alcuni documenti degli anni 715 - 750 - 819, si nomina una chiesa dedicata a S. Maria di Canneto, senza però indicarne il luogo preciso, mentre la fonte più antica e di indiscutibile valore storico è un rescritto di Papa Nicolò IV del 13 dicembre 1288.
Dalla Valle di Canneto si diramano diversi sentieri di rara bellezza, che portano sino al cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, attraverso montagne, percorsi d’acqua e boschi incantevoli.
Interessante la chiesa della Madonna delle Grazie, risalente al X secolo, con soffitto a cassettoni, nell'atrio la raffigurazione della visione di frate Alberico (visione che avrebbe ispirato a Dante la Divina Commedia"), ed all'interno dipinti di Marco San Germano.
Il patrimonio storico-architettonico, pesantemente danneggiato dai terremoti del 1915 e del 1984 nonché dai bombardamenti subiti nel corso del secondo conflitto mondiale, annovera anche: la chiesetta dedicata a Santa Felicita (località Acquasanta); la chiesa della Madonna delle Grazie, con un bel soffitto a cassettoni e interessanti affreschi raffiguranti le visioni dell'aldilà avute dal mistico frate Alberico.
Nel centro storico, inoltre, sono visibili parti dell'antica cinta muraria. Interessanti ritrovamenti archeologici risalenti a epoca preromana e romana sono stati effettuati nella valle di Canneto: spiccano i resti del tempio dedicato alla dea Mefiti, situato presso le sorgenti del fiume Melfa (IV-III secolo a.C.).
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