Comune di Arpino

Arpino : informazioni turistiche

Guarda dal levante la valle del Liri questa cittadina posta in zona densamente coltivata a uliveti, su una dorsale tra due cuspidi. Il fiume Liri si insinua tra ampie distese coltivate e ridenti filari di viti e olivi, che ammantano colline ondulate e mai aspre; il territorio comunale raggiunge la massima altezza con il monte Montecoccioli, che supera gli 800 metri e sovrasta l'abitato, offrendo un superbo panorama dei colli ciociari fino alle montagne del Parco nazionale d'Abruzzo. Secondo la tradizione, ad Arpino, donfata dai volsci e strappata ai sanniti dai romani nel 305 a.C., nacquero Mario e Cicerone. Fondata secondo la leggenda dal dio Saturno, fu un importante insediamento fortificato dei volsci. Alla caduta dell'impero romano venne conquistata dal longobardo Gisulfo, duca di Benevento (VII secolo), e successivamente subì le invasioni dei saraceni e degli ungari; nel XIII secolo, inoltre, fu devastata dall'imperatore Federico II di Svevia. In epoca angioina fu feudo di alcune nobili famiglie, tra cui i Cantelmo; passata sotto il dominio degli Aragonesi, venne venduta ai D'Avalos e in seguito appartenne ai Boncompagni, che la tennero fino al 1796. Seguì quindi le vicende del regno borbonico fino all'unità d'Italia. Il toponimo deriva dal latino ARPINUM ed è probabile un collegamento con il nome di persona ARPIUS.
È possibile ammirare imponenti mura megalitiche, caratterizzate da un'originale porta a sesto acuto, unica del genere in tutta Europa. Nell'abitato spiccano, tra l'altro, il castello del re Ladislao di Durazzo, la prestigiosa chiesa di San Michele Arcangelo, di matrice gotica ma restaurata nel Settecento, una torre medievale e la rinascimentale fontana dell'Aquila. Nei secoli XVII e XVIII Arpino divenne celebre e ricca grazie alla sua industria della lana. Sulla centrale piazza Municipio, che si apre su quello che probabilmente fu il Foro romano, prospetta il Palazzo Boncompagni, cinquecentesco ma rimaneggiato nell'800, che ospita il Centro Internazionale "Umberto Mastroianni", ricco di un centinaio di opere delle scultore e dotato di sale per mostre temporanee, e la Mostra della bottega dei maestri luitai Embergher e Cerrone. La bottega era specializzata nella costruzione di mandolini romani e la sua produzione raggiunse anche i 100 strumenti al mese. Sulla piazza affaccia anche la chiesa di S.Michele, fondata prima del Mille su edifici romani e con facciata barocca. Domina l'abitato il castello, risalente al primo '400 e più volte rimaneggiato.