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Comune di San Biagio Saracinisco
San Biagio Saracinisco : informazioni turistiche
Piccolo centro posto a 836 m. slm. in parte nel comprensorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, deve il suo nome ai Saraceni che vi si stabilirono nel IX sec.
Arroccato tra i Monti delle Mainarde, meta di interessanti escursioni, in una stupenda posizione a 860 m di altitudine, in un paesaggio suggestivo ricco di boschi di faggio, laghetti e corsi d'acqua, sorge S. Biagio Saracinisco.
La prima parte del toponimo, che è stato semplicemente San Biagio fino al 1864, si riferisce al Patrono; la specificazione rievoca invece la presenza dei saraceni in epoca medievale.
Il paese attuale fu fondato intorno al sec. XII. Ma la zona di San Biagio ha origini più antiche: essa era infatti abitata dalla popolazione sannitica dei Caraceni, cui devono attribuirsi le mura poligonali e, in parte, reperti archeologici e il "Sepolcreto" alle falde del Monte Croce in località detta Omini Morti.
Numerose anforette di impasto rossiccio sono peculiari della "Cultura di Alfedena", centro Sannita.
Abitata in epoca antica da sanniti e romani, offrì rifugio ai saraceni costretti a lasciare le loro sedi sulle rive del fiume Garigliano in seguito alla sconfitta subita ad opera di papa Giovanni X (915 d.C.). Fino al Duecento appartenne all’abbazia di Montecassino, da cui passò in seguito a numerose famiglie nobiliari, tra le quali i Cantelmo e i Gallio (1595), duchi di Alvito. Per la sua posizione appartata fu poco interessata dagli eventi e dalle correnti ideologiche rivoluzionarie che caratterizzarono la fine del Settecento e l’Ottocento; subì tuttavia la piaga del brigantaggio e durante il secondo conflitto mondiale venne quasi completamente rasa al suolo.
Immerso in uno splendido bosco ricco di tartufi e funghi, in una zona di sorgenti e piccoli laghi, la cittadina, di origine sannitica, presenta numerosi resti archeologici, tra cui mura poligonali e il "Sepolcreto" ai piedi del monte Croce.
Una passeggiata nel piccolo centro può offrire un suggestivo accostamento tra folklore e natura.
Nella Necropoli a "fossa" di tipo etrusco, oltre gli scheletri, sono stati ritrovati cinturoni di bronzo e lance di ferro nonchè vasi smaltati di terracotta in bucchero, che attestano rapporti commerciali con gli Etruschi, forse di Capua, interessati allo sfruttamento delle miniere di ferro, rame e argento esistenti sui monti della Meta.
Proprio dai Caraceni, derivò al paese il nome di "Caracenisco", trasformato poi in Saracinesco e che ha dato luogo a diversi equivoci circa ventilate relazioni con i Saraceni.
Il patrimonio storico-architettonico locale annovera la chiesa dedicata a San Biagio, intorno alla quale si sviluppò l’abitato: eretta nel XII secolo, è stata restaurata durante l’Ottocento.
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